E dove sotto forma di avatar saremo in grado di lavorare, studiare e soprattutto socializzarecon persone da tutto il mondo. Presenti nello stesso momento e nello stesso luogo, virtuale. Dove si potrà parlare liberamente, nella propria lingua, essendo compresi e comprendendo come per magia (ma sarà tecnologia!) quello che ci stiamo dicendo, in tempo reale. Un sogno chiamato Universal Speech Translator.
Perché finora i traduttori universali si sono “limitati” alle lingue scritte, ma – come spiegano da Meta – “più del 40% delle oltre 7mila lingue attualmente in uso sono orali e non hanno una forma scritta standard o almeno adottato su larga scala”.