Un “occhio” spaziale per scoprire le origini dell’universo

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Sviluppo tecnologico e innovazione

Un “occhio” spaziale per scoprire le origini dell’universo

05 Agosto 2022
Federico Cella, Michela Rovelli
Fonte: webtelescope.org

Il nostro viaggio per scoprire i misteri dello spazio è solo all’inizio. E ora abbiamo una potentissima lente proiettata verso i confini dell’universo. Si chiama James Webb Telescope ed è stato lanciato dal Guyana Space Center, a Kourou, a fine 2021. Il suo compito è a dir poco ambizioso: scoprire qualcosa di più sulle origini dell’universo, fino a qualche centinaio di milioni di anni dopo il Big Bang. La tecnologia di questo telescopio permette infatti l’analisi di uno spettro di lunghezze d’onda maggiori di qualunque altro “occhio” artificiale spaziale. E questo permette di percepire corpi celesti a una distanza maggiore non solo in termini geografici ma anche temporali, catturando la luce emessa dal momento della loro formazione, e che sta arrivando soltanto ora da noi viste le enormi distanze che ci separano.

Una prima dimostrazione delle sue potenzialità è stata annunciata al mondo dal presidente americano Joe Biden: queste sono  le prime immagini scattate dal James Webb Telescope, tra cui quella che mostra un gruppo di galassie lontano noto con la sigla SMACS 0723, distante 5 miliardi di anni luce.

Se volete saperne di più in questo video John C. Mather, a capo del team della Nasa che ha costruito il Webb Telescope, ne racconta il funzionamento.